giovedì 16 novembre 2006

Scuola di Polizia, uno smacco per tutti

Una sconfitta amara, senza attenuanti quella che tutto il territorio ha patito per la soppressione della Scuola di Polizia. Ma, comunque, una fine non annunciata, che fino all'ultimo si pensava di poter scongiurare, a prestare fede all'on. Di Gioia, ed alle assicurazioni da questo ottenuto, direttamente dal Ministro Amato. Invece è andata a finire male, e proprio per la ragione che lo stesso parlamentare socialista ha indicato quale ragione sostanziale di molti mali che angustiano il capoluogo dauno ed il resto della provincia: la leggerezza della sua classe dirigente.
Uno smacco per tutti, a cominciare dai parlamentari, molto bravi quando si tratta di diramare comunicati stampa, un poco meno quando si tratta di difendere gli interessi della città.
Uno smacco per le istituzioni locali, che nella difesa della Scuola di Polizia non sono andate al di là del solito fervorino di circostanza, dell'appello inviato al Ministro, quando sarebbe il caso di organizzare pullman - come si usava un tempo - e partire alla volta della Capitale e del Ministero, se non altro per far sentire le proprie ragioni. Appare in questo senso francamente tardiva la richiesta del sindaco Ciliberti di stralciare la posizione di Foggia rispetto a quelle delle altre città interessate dal decreto di soppressione. Si sapeva da tempo che l'orientamento ministeriale era questo. Bisognava agire prima.
Uno smacco soprattutto per la manifesta incapacità della classe dirigente a trovare e praticare soluzioni alternative, che pure erano state trasformate, come la trasformazione della scuola in una struttura formativa di alto livello, espressamente riservata alla formazione degli agenti preposti alla lotta alla criminalità, e Dio solo sa quanto ce ne sia bisogno, in un territorio vessato da rapinatori, spacciatori e chi più ne ha ne metta.
Fa un certo effetto vedere che, mentre la scuola di polizia viene chiusa, alcuni parlamentari (Pepe e Bordo) ripropongono la corte d'appello a Foggia, sempre più improbabile, vista la drammatica crisi in cui è precipitato il sistema giudiziario italiano, ed altri (De Gregorio) invocano per Foggia le stesse misure anticrimine che si stanno varando per Napoli.
Sarebbe stato forse più utile e produttivo difendere la scuola di polizia.

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