domenica 26 novembre 2006

Quando la politica decide di non decidere

Il consiglio comunale monotematico dedicato ai problemi della sanità nel capoluogo dauno si è concluso con la più classica delle decisioni: la formazione di una delegazione istituzionale che si incontri con l'assessore regionale alla sanità, Alberto Tedesco, e con il presidente della commissione regionale alla sanità, Dino Marino, per rappresentare loro lo stato in cui versa la sanità a Foggia. Domanda: visto che Marino è un consigliere regionale foggiano, ed Alberto Tedesco viene spesso a Foggia, essendo il capo dei «Socialisti Autonomisti», non si faceva prima e meglio ad invitarli a presenziare al dibattito? Misteri della politica, che spesso decide di non decidere, e di rinviare il tutto a tavoli di concertazione, delegazioni istituzionali, e via discorrendo. Data anche la presenza, in consiglio comunale, di un folto gruppo di medici, tra cui anche due illustri primari, sarebbe stato legittimo attendersi un piano preciso di rilancio della sanità foggiana, che versa in una situazione inquietante.
Ma in tema di rinvii il capolavoro giunge da Palazzo Dogana, protagonista l'assessore provinciale al lavoro, Giuseppe Calamita, che in una riunione con le associazioni di categoria dei datori di lavoro e i sindacati ha affrontato la scottante questione della sicurezza nei cantieri e nei luoghi di lavoro. Tema semplice e drammatico al tempo stesso. Per migliorare la sicurezza nei cantieri occorre rispettare quanto la legge prescrive in materia, cosa che purtroppo non succede con la necessaria puntualità. La provincia di Foggia presenta uno degli indici di incidenti sul lavoro più elevati d'Italia. Anche in questo caso, ci si sarebbe aspettata una riunione operativa, con l'assunzione di impegni, da una parte e dall'altra, per rendere più sicuri i luoghi di lavoro. L'assessore Calamita ha invece proposto la costituzione di un tavolo, e fin qui poco male. Il problema è che al gruppo di lavoro è stato affidato il compito non già di redigere un documento d'impegni per la maggior sicurezza sul lavoro, ma una «bozza». E chi dovrà approvare questa bozza? Non si sa, ma potete scommetterci che sarà fatta una delegazione o un altro tavolo di concertazione che semmai riveda la bozza, in modo da farne una nuova bozza, da sottoporre ad un nuovo tavolo di concertazione.
Intanto, nei cantieri si continua a morire.

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