martedì 21 novembre 2006

Confermato il "bypass" della stazione di Foggia nel progetto della Bari - Napoli

Tutto secondo copione. È andata delusa la speranza di trovare nel ministro delle infrastrutture, Antonio Di Pietro, un “amico” della causa foggiana. Una speranza che si era sedimentata dopo la perentoria presa di posizione assunta dal partito di cui è leader nazionale: Italia dei Valori era scesa in campo senza mezzi termini per bocciare il progetto dell'alta capacità ferroviaria tra Bari e Napoli che prevede il bypassa della stazione ferroviaria del capoluogo dauno.
Per la verità, che sarà molto difficile far modificare il progetto era evidente già entrando nella Sala del Tribunale di Palazzo Dogana che ha ospitato l'intensa giornata di presentazione del progetto. Dappertutto campeggiava il disegno del tracciato che tangibilmente esprimeva la “filosofia” progettuale di Rete Ferroviaria Italiana: una linea retta tra Bari e Napoli, senza più il cosiddetto “baffo” che attualmente porta Foggia dentro il tracciato.
Il confronto che si è delineato è stato subito impari: da un lato il Governo, con il suo autorevole Ministro, Rete Ferroviaria Italia, la Regione Puglia e la Regione Campania, dall'altro le sole istituzioni locali, la Provincia ed il Comune di Foggia. L'impressione della “leggerezza” addirittura dell'isolamento in cui si trovano i maggiori enti locali è stata precisa, inequivocabile, con il Presidente della Provincia ed il Sindaco seduti in platea, a fare da spettatori.
Carmine Stallone e Orazio Ciliberti hanno comunque ribadito il “no” delle istituzioni locali al progetto. Dall'altra parte è stata esposta la tesi già nota: l'alta capacità ferroviaria non taglierà fuori il capoluogo dauno ma per ridurre le distanze rispetto a Bari e non ingolfare ancora di più la stazione ferroviaria di Foggia verrà costruita una nuova stazione, più o meno all'altezza dello “snodo” di Borgo Cervaro.
Di Pietro ha, per la verità, introdotto nella riflessione alcuni elementi nuovi, come quello che riguarda il traffico merci. A giudizio del Ministro, qualora dovesse essere mantenuto il tracciato attuale, la stazione ferroviaria foggiana correrebbe il rischio di restare addirittura intasata dalla crescita esponenziale del traffico. Durante la presentazione sono stati anche forniti i dati quantitativi sull'aumento stimato dei convogli, e sono dati addirittura impressionanti: 144 treni al giorno (118 in più di oggi) sui collegamenti tra Napoli, Benevento, Caserta, Capua e Foggia.
Anche per le merci verranno notevolmente incrementati i servizi: sulla Napoli – Bari - Bologna si passerà dagli attuali 8 a 20 treni al giorno.La “bretella” consentirebbe di concentrare il una zona meno centrale rispetto all'abitato il traffico merci, per il quale si prevede una dimensione “intermodale”: ovvero un nodo nel quale non dovrebbe confluire soltanto il trasporto ferroviaria, ma anche quello su gomma. Ma dove? Qualcuno ha ipotizzato che potrebbe essere interessato l'interporto di Cerignola, che andrebbe così a trovare una sua precisa collocazione nel quadrante dei trasporti pugliesi, ma non sembra una ipotesi realistica, perchè il progetto di Rete Ferroviaria Italia non prevede attualmente investimenti nell'area di Cerignola. La soluzione più verosimile è che anche il “nodo” che riguarda le merci verrà attestato nei pressi della nuova stazione, a Cervaro o giù di lì. Tra i benefici, c'è da mettere in conto comunque le nuove opportunità di sviluppo che si schiuderebbero per l'area industriale di Borgo Incoronata.
Tutto in ogni caso, dovrà essere definito in sede di progettazione esecutiva. “Oggi inizia il confronto vero e proprio”, ha fatto sapere il Ministro, per il quale “ancora non c'è nulla di deciso e di definitivo, ed un ruolo decisivo dovrà essere svolto dai tavoli di concertazione locale, decisi dall'accordo di programma approvato nello scorso mese di luglio dalle Regioni Puglia e Campania. Si tratta di un’occasione di sviluppo – ha detto ancora Di Pietro - che il Mezzogiorno non può perdere. L’incontro odierno apre un percorso di confronto che nasce con l’obiettivo di concertare i passaggi operativi e soprattutto di non mortificare alcun territorio. Si tratta di un punto di partenza e che siamo pronti ad accogliere suggerimenti e istanze per migliorarlo.”
È sembrata una certa apertura rispetto alle istanze di Foggia sulla quale nessuno però deve farsi soverchie illusioni, perchè poco dopo l'ex P.M. di Mani Pulite ha affermato che “comunque nessuno può pensare di farsi la stazione sotto casa, soprattutto quando parliamo di alta velocità e di alta capacità ferroviaria.”
Si tratta di vedere, adesso, come verrà condotta la concertazione. Durante il suo intervento, il Ministro ha fatto sapere che il progetto fa parte del programma delle priorità infrastrutturali elaborato dal Ministero (di cui riferiamo in altra parte della pagina, n.d.r.): ma nella “scheda” che riguarda l'alta capacità ferroviaria tra Bari e Napoli trova espressamente posto quella che viene eufemisticamente definita “bretella di Foggia”.
Come a dire che non si tratta di “concertare” un aspetto secondario, o di dettaglio, del progetto, ma uno dei suoi aspetti chiave. Il che significa che alla concertazione bisognerà andare con un progetto alternativo, con idee chiare, e lungimiranti.

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